Fernando Ruggi d’Aragona e l’Abate Conforti
Il marchese Ferdinando Ruggi d’Aragona e l’Abate Conforti sono i protagonsiti salernitani dell’effimera e gloriosa epopea della Repubblica Napoletana.
Anche a Salerno, nel 1799, venne il tempo della Repubblica. Dopo l’arrivo dei francesi a Napoli e la fuga dei Borboni a Palermo, protetti dagli inglesi, venne proclamata la Repubblica Napoletana, quella di Mario Pagano, Eleonora Fonseca de Pimentel, di Francesco Caracciolo.
A Salerno gli impulsi illuministici avevano avuto delle influenze, dopo gli studi di Antonio Genovesi, era nata, nell’anno fatidico 1789, il Magazzino enciclopedico, un giornale di dibattito culturale e letterario. Con la nascita della Repubblica, alcuni salernitani organizzarono anche a Salerno il terreno per una rinascita delle libertà. L’abate Gian Francesco Conforti si recò nella capitale per far parte del governo, divenendo Ministro dell’Interno. La sua missione è quella di conciliare l’ideale cristiano con quello repubblicano. A Salerno intanto il marchese Ferdinando Ruggi d’Aragona è a capo del governo municipale, insieme con il fratello Antonio, che scrive sul Monitore Napoletano, il giornale diretto da Eleonora Fonseca de Pimentel, organo della Repubblica.
Ma, prima di vedere gli effetti delle riforme vagheggiate, l’esercito della santa Fede guidato dal cardinal Ruffo rovescia la Repubblica e ripristina i Borbone, i quali scatenano una terribile repressione.
Sia l’Abate Conforti che il marchese Ruggi d’Aragona vengono condotti a Napoli e decapitati, nella piazza del Mercato, il 7 dicembre 1799 e stessa sorte era toccata, qualche giorno prima, al fratello Antonio.