Clemente Tafuri

I ritratti, le scene di vita quotidiana, le sue nature morte ed i paesaggi fanno di Clemente Tafuri un punto di riferimento del realismo napoletano. La pittura energica e vivace, il suo esuberante cromatismo diffondono con successo le sue opere in Italia ed all’estero.

Clemente Tafuri nasce a Salerno nel 1903 e si forma presso la bottega di un ornatista salernitano, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove eccelle sin da subito in una pittura dai tratti originali e dal vivido cromatismo. Fu erede del colore e della luce della scuola napoletana di metà Ottocento, studiò in modo accurato  anche il Seicento e Caravaggio.

La sua pittura energica ne rispecchiava la personalità decisa ed irrequieta, che lo spinse a  viaggiare molto in tutta Italia, soprattutto durante gli anni della seconda guerra mondiale. Soggiornerà a Fiume, Milano, Roma e Ravello oltre che nella sua Salerno per stabilirsi definitivamente a Genova dove morirà nel 1971.

Nel corso della sua carriera, partecipa a diverse mostre e ottiene numerosi premi. Gli vengono dedicate personali a Roma, Genova, Napoli, Cannes, Losanna e Marsiglia.

Tra gli anni Quaranta e Cinquanta collabora come illustratore alla “Domenica del Corriere”. Nel 1950 esegue una serie di quadri di storia per la sala consiliare del municipio di Cava dei Tirreni. A Salerno, nel 1970, un anno prima della sua morte, viene organizzata una grande antologica nel Salone dei Marmi del Municipio. Diverse sue opere sono conservate presso i Musei Vaticani, nel Municipio di Cava dei Tirreni, nel Palazzo dei Crociati a Milano. Un San Matteo realizzato da Clemente Tafuri nel 1936, fu donato dalla città di Salerno per la presa d’Etiopia ed oggi si trova nella cattedrale di Addis Abeba.