Di: Eugene O’Neill
Adattamento: Chiara De Marchi
Traduzione: Bruno Fonzi
Interpretato da: Gabriele Lavia e Federica Di Martino
E con: Jacopo Venturiero, Ian Gualdani, Beatrice Ceccherini
Regia: Gabriele Lavia
Scene: Alessandro Camera
Disegno luci: Giuseppe Filipponio
Suono: Riccardo Benassi
Musiche: Andrea Nicolini
Produzione: Effimera
“Le vite degli uomini sono fatte di tenerezza e violenza. Di Amore e disprezzo. Comprensione e rigetto. Di famiglia e della sua rovina.”
Gabriele Lavia
Gabriele Lavia e la sua Compagnia affrontano l’opera di Eugene O’Neill “Lungo Viaggio Verso la Notte”. Scritto tra il 1941 e il 1942 (prima assoluta nel febbraio 1956 a Stoccolma) “Lungo Viaggio Verso la Notte” dopo la morte dell’autore vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1957 ed è considerato il capolavoro del drammaturgo statunitense.
Ha avuto numerose messe in scena in tutto il mondo, con la prima in Italia nel 1957 al Teatro Valle di Roma a cura di Renzo Ricci. Dell’opera, Sidney Lumet diresse la regia per il primo adattamento cinematografico nel 1962 con Katharine Hepburn e Ralph Richardson.
"Long Day’sJourney into Night" è il titolo che Eugene O’Neill dà alla sua opera centrale, alla sua opera-confessione. (Il padre di O’Neill era stato un attore di grande successo, come il protagonista della sua opera teatrale). La casa-prigione della “famigliaccia” che O’Neill ci racconta, in fondo, è proprio casa sua. E qui sta il cammino tortuoso di una possibile messa-in-scena-viaggio di quest’opera, davvero amara, scritta da O’Neill ormai vicino alla morte per fare “un viaggio all’indietro” nella sua vita.
Un viaggio impietoso dentro l’amarezza di un fallimento senza riscatto.