L'antico Palazzo presenta, come tanti monumenti di Salerno, varie stratificazioni: il bel colonnato all'esterno di reimpiego, l'aula interna di un antico tempio romano, l'impianto di epoca medievale.
Passeggiando nel centro storico di Salerno, giunti al Duomo, basta far cadere lo sguardo a valle della bella Cattedrale, verso mezzogiorno, per scorgere un antico edificio, che mostra i resti di vari passaggi storici e architettonici: il Palazzo Arcivescovile.
Quest’ultimo ha infatti subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli e presenta stratificazioni di epoche diverse, dovute ad interventi di ampliamento o di ricostruzione. La parte più antica è quella che si apre su via Roberto il Guiscardo, la cui parete esterna è costituita da colonne e frammenti di archi composti da blocchi di tufo e travertino con decorazioni ad intarsi lapidei, databili fra fine XI e tutto il XII secolo.
La costruzione del palazzo è dunque immediatamente successiva a quella del Duomo a cui si collega, attraverso un vano di passaggio, la Cappella di Nona, posta all’altezza del transetto del Duomo.
Il Palazzo arcivescovile oltre all’evidente valore storico-architettonico custodisce al suo interno anche numerose opere d’arte. Ai piani superiori, sono, infatti esposte quattro tele di Francesco Solimena: Saul agitato, Loth e le figlie, Sacrificio di Isacco e Giuditta e Oloferne.
Al pianterreno, passando per un cortile interno e attraversando una scala, si raggiunge, poi, l'ala nuova dell'edificio, ricostruita alla fine della guerra. Qui si trova il Salone degli stemmi, decorato dagli stemmi di tutti gli arcivescovi ed è possibile inoltre ammirare alcune tele del XVIII secolo: l’Ascensione della Vergine, attribuita a Francesco Giordano di scuola solimenesca; l'Annunciazione di un autore ignoto, e due raffinate tele (Presentazione della Vergine al Tempio e Annunciazione) di Didacus da Sessa, pittore locale attivo intorno alla metà del XVIII secolo.
Alla sinistra del Palazzo Arcivescovile sorge il Tempio di Pomona, probabilmente un tempio pagano dedicato alla dea, anche se gli archoelogi parlano di falsa attribuzione, oggi sede di importanti mostre ed eventi. Il tempio è costituito da una grande aula divisa in due da un colonnato di sei colonne scanalate; i capitelli delle statue sono decorati con teste femminili.