Risalgono all'VIII secolo a.C. le prime notizie relative al più antico nucleo della città, molto probabilmente come importante avamposto etrusco. Colonia romana dal 194 a.C., l'antica Salernum viene citata da Orazio come esclusivo luogo turistico.
Non lontano dal luogo dove sorse Salerno si sviluppò, nell’area dell’attuale quartiere di Fratte, tra VIII e V secolo a.C., un centro etrusco, che secondo alcuni studiosi si sarebbe chiamato Irna. Si tratta di un importante avamposto degli Etruschi nel Golfo di Salerno, area dove essi interagiscono con i Greci di Poseidonia-Paestum. Questo centro di frontiera, aperto a genti e culture diverse, grazie ai commerci ed agli scambi, fu molto ricco, come denota la grande quantità di vasi di produzione ateniese, che allora rappresentavano oggetti di lusso, presenti nelle tombe della necropoli in prossimità dell’area archeologica che si può visitare. Nel Museo Archeologico Provinciale, sono esposti questi vasi e tutti gli altri reperti trovati negli scavi di Fratte, tra i quali le belle decorazioni fittili di un tempio dedicato a Ercole, eroe molto amato in area etrusca. La città nel IV sec. a.C. viene occupata dai Sanniti e poi conquistata, come le altre città sannite, dai Romani nel 308 a.C. Siamo in un’area abitata dai Sanniti, appunto, dai Lucani a Paestum, dai Picentini deportati nel 260 a.C. dai Romani che diedero così vita alla città di Picentia, dove sorge l’odierna Pontecagnano. Come presidio militare dell’area, dopo che i Picentini si erano ribellati a Roma, viene promossa la nascita di una nuova città, sulla costa, presso la foce del fiume Irno. Nel 194 a.C., alla fine del II secolo a.C., sorge così la colonia romana di Salerno. La città occupava l’area dell’attuale Centro Storico, a testimoniare una lunghissima storia urbanistica. È una città con scopi militari, ma anche con vocazione portuale e commerciale, e presto diventa ricca e popolosa. Ha anche una vocazione di tipo ‘turistico’, l’antica Salernum, tanto che Orazio la cita come meta possibile per la sua vacanza.
Tracce della Salerno romana si trovano ovunque nel Centro Storico, a partire dalle tante colonne che si inseriscono in portali e palazzi. Un bel colonnato è sul fianco del vescovado, all’interno del quale c’è il Tempio di Pomona. Sotto la Cappella Palatina e Palazzo Fruscione, in quello che è un vero e proprio palinsesto della storia salernitana, ci sono i resti visitabili di Terme. E, all’interno del quadriportico del Duomo, tutto costituito da belle colonne romane di spoglio, ci sono alcuni magnifici sarcofagi di marmo decorati.
Ma la suggestione maggiore è in quello che non si vede, ma si intuisce. Largo Abate Conforti forse era il luogo del Foro, e ancora si può intravvedere la forma dell’antica piazza.
Il più bel ricordo dell’epoca romana è nel Museo Archeologico, la bellissima testa in bronzo di Apollo, rinvenuta nelle acque di Salerno, imbrigliata nella rete di una imbarcazione di pescatori e diventata uno dei simboli della città.