Il mago Barliario

Il Mago Barliario è un personaggio storico, probabilmente un alchimista, su cui si narrano tante leggende, tra le quali la miracolosa costruzione in una notte del Ponte dei Diavoli.

Pietro Barliario, visse a Salerno nel XII secolo e su di lui si intrecciano storie e leggende. Fu detto “Mago”, era certamente un alchimista, e tra le tante magie che praticava si dice che era in grado di volare. Una volta fu condannato  a morte, ma sfuggì al boia scomparendo, e lasciando un asino al suo posto. 

I suoi rapporti con le scienze magiche lo portarono inevitabilmente a frequentare gli abitanti infernali, e ad avere traffici con loro.  Una volta scommise che avrebbe costruito un acquedotto in una sola notte, un acquedotto capace di portare l’acqua in tutta la città. Chiese dunque aiuto a Lucifero, perché gli affidasse la sua corte infernale per portare a termine l’impresa. Il Signore degli Abissi gli mandò mille diavoli in aiuto, a condizione che non si trovasse in città un solo gallo, perché il loro canto avrebbe fatto fuggire i terribili costruttori.

Tutti i galli furono dunque uccisi per ordine di Barliario, eccetto quello di una vecchia, che nascose il suo gallo in una tinozza.

Al tramonto iniziò il lavoro infernale: i diavoli sollevavano enormi pietre e le disponevano in ordine per costruire gli archi dell’acquedotto che sorgeva maestoso. Ma prima che sorgesse l’alba il gallo sopravvissuto lanciò il suo canto, e i diavoli, pensando che il giorno fosse arrivato, fuggirono, lanciando in mare due grandi massi, che finirono fino al largo di Positano dove ancora oggi si possono vedere: sono i due isolotti chiamati appunto Li Galli. I Ponti del Diavolo, come ancora oggi sono chiamati a Salerno, rimasero nei secoli, a testimoniare quella notte infernale. 

Barliario visse a lungo, macchiandosi di infinite colpe, ma giunto all’età di oltre novant’anni si pentì dei suoi peccati. Il confessore presso cui si era recato per avere l’assoluzione, gli disse che poteva concedergliela solo se fosse andato in un solo giorno a sentir messa a Roma, a Santiago di Compostela, e a Gerusalemme. Pietro non si scompose, e volando in groppa a un diavolo si recò nelle tre città nell’arco di una sola giornata. Davanti al Sacro Sepolcro, Pietro davvero si rese conto dei suoi peccati e si pentì amaramente. Tornato a Salerno passò notti e giorni in penitenza di fronte a un’immagine di un Crocifisso, che finalmente chinò la testa in segno di perdono. E così Pietro poté morire in grazia del Signore.

Per festeggiare il miracolo del dipinto che chinò la testa a Salerno si costruì una chiesa, al Crocifisso dedicata, e si istituì una grande fiera.