Eugenio Viola, qualche giorno fa nominato curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale Internazionale d'Arte di Venezia e attualmente curatore del Museo di Arte Moderna di Bogotà, ha avuto un intenso rapporto culturale con Salerno.
Allievo di Angelo Trimarco nell’anno accademico 2008/2009 ha conseguito con una tesi sul Post Human il Dottorato in Metodi e Metodologie della Ricerca Archeologica e Storico Artistica all’Università di Salerno, dottorato nel quale ha tenuto di recente una lezione sulla curatela ai tempi del Covid su invito della coordinatrice Stefania Zuliani. Negli anni in cui iniziava la sua attività di critico e curatore che lo ha portato prima al Madre di Napoli e poi al Perth Institute of Contemporary Art in Australia, ha collaborato spesso con le attività che Zuliani dal 2000 al 2016 ha promosso alla Fondazione Filiberto Menna partecipando anche alla mostra che nel 2009 all’Addolorata ha riletto il progetto moderno di cui Menna è stato teorico.
Viola rinnova così la tradizione della “scuola critica” salernitana, inaugurata da Menna e da Trimarco negli anni ’70 e oggi tenuta viva all’Università di Salerno da Stefania Zuliani. A questa scuola, ampiamente riconosciuta a livello nazionale, si sono formati curatori critici e ricercatori tra i più attivi sulla scena italiana tra cui Antonello Tolve, Maria Giovanna Mancini, Maria De Vivo, Stefano Taccone, Massimo Maiorino, tutti dottori di ricerca dell’Università di Salerno