Palazzo di Città

Negli anni Trenta del Novecento, in pieno stile fascista, sorge Palazzo di Città, opera monumentale che diviene simbolo indiscusso di una Salerno che mira alla modernità.

Negli anni Trenta del XX secolo l’Amministrazione comunale di Salerno diede avvio ad un importante programma di opere pubbliche, da realizzarsi principalmente sui suoli risultanti dall’arretramento della spiaggia. Fra le numerose costruzioni realizzate in quel periodo spicca Palazzo di Città, progettato dall’architetto Camillo Guerra. Edificato su una superficie di 5000 mq, con uno stile tipicamente fascista, l’imponente edificio presenta un bel porticato ed un’ampia sala cinematografica  (Cinema Teatro Augusteo).

Dallo scalone monumentale a due rampe si accede al piano nobile dov’è situato il Salone di Marmi che nel 1944, quando Salerno divenne Capitale del Regno, ospitò la prima riunione del Consiglio dei Ministri del Governo di Unità Nazionale. Le pareti della sala, quasi completamente rivestita di marmi policromi, presentano un ampio fregio dipinto dall’artista salernitano Pasquale Avallone, raffigurante i momenti salienti della storia della città.

La vicina Sala del Gonfalone si caratterizza per uno splendido soffitto a cassettoni in vetrocemento.

Nel corridoio esterno si possono ammirare le statue in bronzo scolpite da Gaetano Chiaromonte, che erano in origine poste all’esterno del Palazzo.

Il Palazzo è ricco di opere d'arte che costituiscono una specie di museo civico che attende una sua valorizzazione. 

Informazioni

Palazzo di Città
via Roma, 84121 Salerno

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