Sotto la guida di Roberto il Guiscardo Salerno diventa capitale di un principato che comprende quasi tutto il Mezzogiorno d'Italia. È il momento più splendido di Salerno, anche grazie alla Scuola Medica, al suo massimo di fama.
Nel 1076 il duca normanno Roberto il Guiscardo, appartenente alla famiglia Altavilla, conquista Salerno e mette fine al dominio longobardo, ma non alla ricchezza e all’importanza della città. Anzi.
Roberto è un guerriero potente, conquista tutto il Sud, sposa la principessa longobarda Sichelgaita, sorella dell’ultimo principe longobardo di Salerno, Gisulfo II, che proprio Guiscardo sconfiggerà e caccerà dalla sua città. Salerno diventa capitale del Ducato di Puglia e Calabria: con la conquista della Sicilia quasi tutto il Mezzogiorno sarà sotto il controllo normanno, creando il presupposto della fondazione, nel 1130, di un Regno destinato, pur con diversi e successivi dominatori, a durare fino alla spedizione di Garibaldi.
Roberto costruisce una nuova residenza, Castel Terracena, e avvia la costruzione del Duomo dedicato a San Matteo, l’evangelista il cui corpo – preziosissima reliquia – è giunto miracolosamente sulla costa salernitana e poi spostato in città fin dal secolo precedente. Nello splendido Duomo è ospitato papa Gregorio VII, sfuggito all’imperatore Enrico IV, che morirà qui, ed è tuttora sepolto nella cattedrale, santo venerato dalla città.
La Scuola Medica trova nuovo impulso grazie all’intervento del vescovo Alfano I, e, tra longobardi e normanni, a Salerno avrebbe operato la medichessa Trotula, i cui scritti sulle malattie delle donne rimarranno per secoli usati come manuali di ginecologia.
Palazzo Fruscione è edificato in questi anni e rappresenta l’unico esempio di architettura residenziale esistente di epoca normanna. Nel Museo Diocesano sono conservati gli splendidi avori con le storie dell’Antico e del Nuovo testamento: un ciclo di grande bellezza e rarità.
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