Salerno longobarda

Il principe longobardo Arechi II dà nuovo lustro alla città di Salerno rendendola un principato autonomo da Benevento e protagonista di traffici commerciali. Le monete coniate nella città recano la dicitura Opulenta Salerno, a testimonianza di un periodo di particolare splendore.

Nell’Alto Medioevo Salerno è bizantina come tutto il Sud dell’Italia. E ai Bizantini si deve l’edificazione di una fortificazione sul colle Bonadies, probabilmente su un preesistente castrum romano, che costituisce il nucleo di quello che oggi è denominato “Castello di Arechi”. Ma sono i Longobardi a segnare la città e a darle l’impronta che in buona parte ancor oggi conserva.

I Longobardi sono una popolazione “barbara” proveniente dalla Pannonia (corrispondente grosso modo all’odierna Ungheria) che ha invaso l’Italia nel VI secolo e ha conquistato tutta l’area interna, dal Friuli fino a Pavia – divenuta la capitale del Regno longobardo – e al Sud per fondare un Principato autonomo con sede a Benevento. Principe di Benevento è Arechi II, quando Carlomagno invade l’Italia e sconfigge il re Desiderio  (774 d. C.) mettendo fine alla Longobardia settentrionale. Resta quella del Sud, la Longobardia meridionale, con capitale, appunto Benevento, ma con un ruolo crescente di Salerno.

Arechi rafforza la cinta muraria che scende dal castello, e costruisce il suo palazzo, di cui possiamo visitare ancora la magnifica Cappella Palatina. Presto Salerno diventa un principato autonomo da Benevento, e assume anche, porto aperto sul Tirreno, un ruolo fondamentale nella “nazione” longobarda. Una nuova reggia viene costruita (Palazzo San Massimo), oggi desolato e bisognoso di restauri, ma che conserva tracce dell’antico splendore.

Resti della loro presenza sono in tutta la città. Il più famoso è probabilmente il complesso degli archi dell’acquedotto che doveva servire il Monastero benedettino di San Benedetto. Interessantissimi resti sono gli affreschi conservati nei sotterranei di Santa Maria de Lama. Anche Sant’Andrea de Lavina, risalente al IX secolo, ha nei sotterranei tracce di dipinti di epoca Longobarda.

Tra i tanti monasteri che caratterizzavano la città longobarda, uno dei più importanti era quello di San Lorenzo, una fondazione principesca longobarda, oggi completamente restaurato. Tali strutture, dotate in genere di un giardino per la coltivazione delle erbe medicinali, erano spesso utilizzati come ospedali – in coerenza con la vocazione all’accoglienza del mondo benedettino – ed è ipotizzabile che fossero frequentati da medici della Scuola Medica Salernitana, che in epoca longobarda nacque e diede fama europea alla città di Salerno.

Con i Longobardi Salerno diventa città ricca di traffici e di commerci, Opulenta Salerno, è scritto su un follaro, la moneta coniata a Salerno.

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